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sculture di piccolo formato

Storia dell’Arte Italiana del ‘900,

Generazione anni ‘40.

di Giorgio Di Genova,  Ed. Bora.

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Le totemiche sculture lignee di Donato Linzalata. 

Linzalata nell’ultimo ventennio del’900 prosegue le ricerche su riti e magia del mondo contadino lucano, avviate nel ’79 a seguito della moglie, continuando a realizzare totem (Totem 5, 1980) e collateralità bine(Muse inquietanti,1982), menhir (Menhir 1,2 1984; Menhir 1,2 1996),  porte (Prima porta, 1987; Sognando Micene, 1989), stilizzate divinità(Demetra, Cerere, 1990; Divinità Lucana, 1991; Gea e la luna, 1993; Divinità Lucana 1, Divinità Lucana 2, 1995; Nascita di Venere, 1996), anche in combinazioni a mo’ di porta (Gea feconda Venere, 1987), Cariatidi a Tau (Cariatide di Festula, 1989; Cariatide, 1990) ed altre sculture tra motivi tribali (Ninfa, Ninfa 2, 1990; Marchio di pane, Marchio di pane 2, 1997; Pane degli antenati, Pala del Pane degli Dei, 1998) ed elementarità primitiva con struttura a croce o a H, per l’inserimento in orizzontale di un elaborato elemento su un totem cammellato (Maternità, 1990; Maternità, 1991; Maternità, con interventi di mosaico, 1994), o tra due (Natività, 1987), elemento che allorché prende le sembianze di un crocifisso dà luogo ad una Deposizione, com’è nel pioppo del 1988.
Le precedenti iterazioni di volti o di naturali escrescenze dei tronchi vengono semplificate in motivi geometrici o organici di forte impronta decorativa, con qualche riferimento somatico (mammelle, appunto, teste con occhi, bracci, occhi dipinti), motivi a conchiglia, a bugnato, a striature, a panetti, a losanghe, che in sottinteso ribadiscono la contiguità di tali lavori, nonostante i riferimenti all’antica cultura della Magna Grecia, con il primitivismo delle tribù animistiche dell’Africa, nonché dei pellerossa e dell’Oceania. […]

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